03 novembre 2010

Il Grasso non è bello

No, non mi riferisco al grasso corporeo, tranquilli. Non avrei messo la “G” maiuscola, altrimenti. Il Grasso cui mi riferisco è Aldo Grasso, giornalista del Corriere e critico televisivo.

Ho letto stamattina un articolo suo sul sito del Corriere Della Sera, dal titolo “L’Eco di una domanda che non ha risposta”, nel quale parla, in tono critico, di Umberto Eco e del suo nuovo libro. (Tra l’altro, nel titolo c’è un gioco di parole col cognome di Umberto Eco; ecco spiegato il perchè del mio gioco parole nel titolo del post)

Ma non è la critica al libro ad attirarmi (non me ne frega molto, onestamente), quanto piuttosto questo pezzo:
“Fabio Fazio altri non sarebbe che un chierichetto in mano ai gesuiti, quegli stessi gesuiti che hanno fatto affondare il Titanic perché da quell’incidente è stato loro possibile fondare la Federal Reserve Bank attraverso la mediazione dei cavalieri di Malta che essi controllano... Gad Lerner, manco a dirlo, sarebbe l’ultimo esponente del grande complotto giudaico massonico, pronto a far cadere il governo per... Si scherza su queste cose, ma neanche tanto, se si pensa che in giro ci sono dei cretini che giurano che la strage dell’11 settembre è stata provocata ad arte dagli americani stessi.
Ora, o è un qualche tipo di umorismo che non riesco a capire (in questo caso, è colpa mia); oppure il fine Aldo, colto e intellettuale, dimostra a) di non essere molto informato sui fatti; oppure b) di essere informato ma, per convinzione o per convenienza, di girarsi dall’altra parte sbraitando ridicolizzazioni ed epiteti verso quelle persone alle quali la storia di quel giorno di 9 anni fa non quadra (in questo caso, è colpa sua). E’ vero: la prova provata, schiacciante e irrevocabile dell’inside job ancora non c’è, ma gli indizi portano ad una versione reale molto diversa dalla ricostruzione ufficiale, tendente all’auto-attentato.

Ovviamente usa la storia dell’11 settembre per sputtanare al grande pubblico tutti quelli che cercano di capire meglio perchè certi fatti accadono e come accadono realmente, con le prove, oltre la versione ufficiale.

Sono questi aspetti che mi fanno incazzare, perchè siffatte persone possono anche avere una grande cultura (sicuramente moooooolto più grande della mia) ma poi sembra che questa capacità intellettiva li imprigioni in una sorta di sabbie mobili mentali, inebriati, ubriacati da tanta brillantezza mnemonica, quasi affogati in essa, tanto da essere certi di avere la verità su tutto. Altezzosi, sbruffoni verso quella mandria dei “più ignoranti di me e quindi inferiori, che si bevono ogni mio dotto lemma senza rimostranze perchè io ne so più di loro”, egoisti che dovrebbero aggiungere al loro bagaglio intellettuale un dato di fatto: “cultura” e “intelligenza” NON, NON, NON, NON sono la stessa cosa. A volte possono coincidere, ma l’una non implica necessariamente l’altra. “L'apprendere molte cose non insegna l'intelligenza”, diceva il filosofo Eràclito. E in questo caso, ne abbiamo un’illuminante conferma.

(Già che ci sono, una piccola critica da parte mia ad Aldo: cambia musica. Ogni settimana parli delle stesse cose: basta! Che il programma della Clerici con i bambini sia una stronzata immonda l’abbiamo capito tutti. Non c’è bisogno che continui ad usare eruditi giri di parole, sempre nuove metafore e arditi sinonimi per poi dire le stesse cose. E’ vero che la tv è quella e c’è poco da fare, però… E, a pensarci bene, non vedo il bisogno dei cosiddetti “critici televisivi” pagati, per dire che è una merda: non basta fare zapping per 2 minuti? Abbiamo proprio bisogno che altri ci dicano cosa è bello e cosa è umiliante e ridicolo, in tv come in altri ambiti della vita?)

Apprezzo la cultura e le persone acculturate, e le invidio anche un po’. E mi dispiace quando vedo casi del genere. Penso sempre: “Un’altra occasione sprecata”. Peccato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questa tua opinione mi ha fatto venire in mente un' osservazione malignamente acuta (così la definisce richard dawkins nel suo ultimo libro) di peter medawar:
"il diffondersi dell' istruzione secondaria e, ultimamente, post secondaria, ha creato una vasta popolazione di persone, spesso dai gusti letterari e accademici ben sviluppati, la cui cultura supera di gran lunga la loro capacità di cimentarsi nel pensiero analitico"
La storia dell'11 settembre è molto dubbia, un edificio nn può venire giù così! Se non sono stati gli americani direttamente, secondo me, hanno collaborato. Voglio dire che così avevano un motivo valido per continuare a bombardare per bene la gente "marrone". Non esiste che qualcuno riesca a posizionare tutte quelle cariche! Chissà magari prima o poi ne sapremo veramente qualcosa in più...
Ciao!