19 agosto 2011

Piccolo racconto di una (quasi) OOBE

L’altra sera ho provato ad avere una OOBE, Out Of Body Experience, ovvero una esperienza fuori dal corpo. Un viaggio astrale, insomma. In questi 2 anni e rotti, più di una volta mi è capitato di leggere articoli sul fenomeno. E a dire il vero mi ero già prodigato nel tentativo di averne uno, senza successo.

Solo una volta, involontariamente, avevo avuto una strana sensazione. Ero seduto nel mio letto in meditazione, nella tipica posizione del loto (seduto, schiena dritta e gambe incrociate… proprio quella che conoscono tutti) e, dopo un quarto d’ora abbondante di silenzio e calma, il cuore ha iniziato a pulsare più velocemente e più decisamente, mentre il respiro è rimasto piuttosto lento e profondo. Ad un certo punto ho cominciato a sentire sia il cuore che il respiro più lontani, più deboli, affievoliti e distanti. Di colpo, la testa si è chinata in avanti, come se fossi svenuto: niente resistenza, niente intenzione. Bum, secca. Mi sono ritrovato il mento attaccato al torace e il collo posto nella tipica posizione meritevole di un sonoro coppino. Ma il bello arriva ora. Io ero sopra il mio corpo.

Non so bene come spiegarlo. In pratica, ho avuto la netta percezione di essere circa un metro sopra la mia testa, anche se non ancora del tutto fuori dal corpo (riuscivo a percepire flebilmente il respiro). A quel punto, però, mi sono fatto prendere un po’ troppo dalla paura e subito ho ricominciato a sentire il cuore forte e chiaro, insieme al respiro. Sono rientrato, insomma.

Il tutto è durato, non so… 5 massimo 10 secondi, ma me li ricordo bene. E sì, ero perfettamente cosciente: non era un sogno e non ero drogato.

L’altro giorno, mi è capitato di leggere di una tecnica per indurre la OOBE e ho deciso di provarci. Riporto la tecnica dal forum ViaggioAstrale:

Una delle tecniche più semplici ed efficaci è quella di immaginare un'onda azzurra che ci pervade a macchia d'olio dai piedi alla testa. Ma andiamo con ordine, prima di tutto bisogna scegliere il luogo adatto, in genere la propria stanza da letto, considerata per la maggiore il luogo più tranquillo della casa poi accertarsi di non essere disturbati durante l'esercizio […] Sdraiarsi quindi sul letto se il luogo prescelto fosse la propria camera, o su un tappeto o altro di simile nel caso di altre stanze, la posizione deve essere supina, cioè completamente distesi a pancia in su con le braccia e le gambe leggermente divaricate; accertarsi di essere ben comodi e di avere la colonna vertebrale completamente diritta, evitare cuscini troppo alti. A questo punto comincia la tecnica vera e propria: chiudere gli occhi e cercare di svuotare la mente dai pensieri, se non ci riuscite perché qualche pensiero prepotentemente vi distrae, non preoccupatevi, lasciatelo scorrere, e passate oltre, lui svanirà nel nulla, sfumandosi nel vuoto che state creando........ Cominciate a respirare senza fretta, inspirare, trattenere ed espirare, dapprima normalmente, poi sempre più ampiamente e facendo una breve pausa tra una fase e l'altra sino ad arrivare al livello di vostro agio visualizzare il vostro corpo sdraiato, immaginatelo il più completo possibile, adesso soffermate lo sguardo sul vostro piede destro, entrate nei particolari, sulle dita e poi sul pollice e sull'unghia.... da qui inizierete a notare una macchia (un punto, una linea, un alone) di colore azzurro che comincia ad espandersi sia al di fuori del dito che al di dentro, trapassando i peli la pelle le ossa i tessuti sanguigni; seguitela visivamente mentre pervade il dito pollice passando poi alle altre dita, una ad una, poi al piede e su per la caviglia, il tutto molto lentamente e continuando a respirare profondamente.... Il blu continua a salire e a penetrarvi, passando alla coscia e arrivando al linguine. Ora fate lo stesso procedimento per la gamba sinistra mantenendo sempre viva l'immagine della gamba destra ormai tutta blu, sino a congiungere le due parti nel bacino inferiore.... Notare che man mano che l' onda blu tocca le parti del corpo che visualizzate esse si rilassano dolcemente. Procedete con la visualizzazione del blu che sale dal bacino verso il torace, inglobando stomaco ombelico, costole, reni, vene, pelle e così via salendo su sino al collo, da qui passate al braccio destro, come per le gambe partire dal dito per espandersi alla mano, al polso, all'avambraccio, al braccio, alla spalla per congiungersi al collo, questo anche per il braccio sinistro. Ogni parte man mano si rilassa, tenete sempre in mente che il vostro corpo adesso è blu nelle parti coperte dall'onda.... Dal collo passate al mento alla bocca, alle gengive ai denti, alla nuca, al cervello ai capelli, su sino a completare nella parte più alta della testa..... Adesso ammirate il vostro corpo che è diventato blu, lasciate andare il respiro, lasciatelo fluire liberamente, man mano si attenuerà da solo, non fateci più caso, rimanete vuoti contemplando il vostro senso di rilassamento; quando vi sentirete pronti cominciate ad immaginare che le parti del corpo si distaccano lievemente, da quelle reali, cioè immaginate un doppio del vostro corpo che prende forma dal distaccamento di quello vero, tipo un lieve alone col profilo del vostro corpo nella parte anteriore, lasciatevi andare, non pensate, non esiste più nulla non esiste il respiro, non esistono le forme, non esistono stimoli.... tutto è immobile, in una stasi perpetua... quell'alone appena distinto dal corpo siete voi, leggeri e soffici che lentamente vi sollevate verso il soffitto, impercettibilmente voi siete svegli e galleggiate sopra il vostro corpo..... Adesso provate a guardarvi attorno, la luce vi pervade, la trasparenza del vostro corpo azzurro è sorprendente, provate a guardarvi le mani, provate a muovervi, basta pensare di muoversi e ciò avviene... Se è la prima volta che vi siete sdoppiati non restate fuori a lungo, il vostro corpo fisico non è ancora abituato ad avervi fuori coscientemente e potrebbe stancarsi troppo, quindi rientrate, basta pensarlo, o addirittura non ne avrete neanche il tempo, vi ritroverete a contatto con il corpo senza neanche accorgervene... le prime volte è molto difficile rimanere fuori, l'attrazione del corpo è molto forte!! Per destarsi dalla fase di torpore cominciate a riprendere il respiro, dolcemente, per aumentarne il ritmo lentamente, immaginate nel frattempo un vento rosso, caldo che dalla vostra testa soffia verso i piedi, sfumando l'azzurro che man mano scompare, appena vi sentirete pronti cominciate a muovere le dita dei piedi, poi delle mani, poi i piedi, le mani e così via, sino a prendere piena coscienza del vostro corpo, infine stiracchiatevi come fareste la mattina così da riattivare nel modo migliore le funzioni del corpo.

Da inguaribile curioso, la sera sono andato sul mio dolce lettino, mi sono sdraiato a pancia in su, con il testone sul cuscino, gli occhi chiusi e ho iniziato a rilassarmi.

Importante: non fatevi aspettative e non provate a forzare gli eventi, MAI. Non otterrete nulla e, anzi, accrescerete la vostra frustrazione. Questa è la mia esperienza e tale deve rimanere: non cercate di creare nella vostra testa un’esperienza uguale alla mia. Seguite soltanto le sensazioni che provate sul momento: NON FORZATE e NON ASPETTATEVI NULLA. Ok, premessa fatta. Ora si va con l’esperienza.

All’inizio i pensieri sono straripanti ed è facile farsi tentare dal seguirli. Come evitarlo? Semplice, concentrandosi sul respiro. Basta renderlo più profondo, un po’ più rumoroso (modello maniaco telefonico, ma molto più lento), man mano più calmo e focalizzarsi su di esso. Piano piano, è come se i pensieri andassero a sbattere contro un muro: come se ci fosse un signore logorroico vicino e voi non ci faceste caso, sentendo solo un ciacolare di fondo senza entrare nel merito delle parole.

Sempre di più, questo ciarlare diventa soltanto rumore di fondo e l’attenzione si concentra sempre più sul respiro e sulla quiete. Il silenzio acquista lentamente ma inesorabilmente terreno e seguo le mie sensazioni al momento. Dopo qualche minuto, inizio la tecnica vera e propria: cerco di visualizzare (con risultati non eccezionali, a dirla tutta, ma evidentemente sufficienti) questa energia azzurra che comincia a permeare le dita del piede destro, poi tutto il piede, poi la gamba eccetera, come scritto qui sopra. Il respiro, a questo punto, va già quasi per i fatti suoi e io mi concentro solo sull’energia azzurra. Più che visualizzare questa energia, però, cerco di sentirla, provo a sentire le vibrazioni sottili nei piedi, nelle gambe e poi in tutto il corpo.

E funziona. Dopo 5 minuti abbondanti, il corpo è in relax totale, il respiro ha messo il pilota automatico e sento una sottilissima vibrazione, dalla testa ai piedi, sottile ma forte allo stesso tempo e mi sembra di avere un po’ di caldo. Ma non ci faccio caso. Ad un certo punto sento di essere pronto: la vibrazione è lì, è evidente e la cosa bella è che sento di essere io quella vibrazione. E’ come se fossi ancora dentro il corpo ma staccato da esso, come se fosse un vestito in pura pelle umana rinforzato dalle ossa. Prendo confidenza con questa nuova sensazione e inizio a “spingermi” fuori dal corpo. Non forzo, rimango delicato, ma l’intenzione è quella. Mi sento più leggero, molto leggero e qualche centimetro sopra la mia immagine fisica.

A questo punto, li mortacci sua, mi prende la paura e, purtroppo, l’esperienza finisce. Mi sento riproiettato nel mio fisico. Provo a muovere il braccio destro e ci riesco, ma lo sento molto pesante, come se ci fossero dei pesi di 4-5 chili avvolti tutti attorno. Idem per la testa e le gambe: tutto è pesante. Tempo un paio di minuti e quel peso sparisce: mi riabituo al mio corpo. La notte, tra l’altro, ho dormito come un ghiro ed è un periodo che ogni notte mi sveglio 3-4 volte come minimo senza motivo, solo per girarmi e riaddormentarmi di nuovo. Boh…

Questa è la mia esperienza. Purtroppo è durata poco, ma mi ha dato la consapevolezza di non essere veramente il volto che vedo allo specchio, ma di essere quell’energia eterna che lo muove e che lo rende vivo.

Proverò ancora, cercando di non mettermi in testa di ricreare quest’esperienza ma di lasciar correre gli eventi sul momento, soltanto osservandoli e seguendoli. Ho letto che inizialmente si prova paura, perchè insomma lasciare il corpo non è proprio molto rassicurante e non si sa cosa si andrà a vivere. Leggendo, tutti parlano di una sorta di corda che collega il corpo fisico con quello astrale tramite l’ombelico e che non importa dove si vada o cosa faccia: basta pensare di tornare nel corpo fisico per tornarci effettivamente. Però, finchè non lo si prova in prima persona, il dubbio rimane e la paura pure.

Il mio invito è: provateci, senza impegno. Più o meno ora sapete come funziona. L’importante, di nuovo, è non aspettarsi nulla e non provare a forzare o ricreare nella vostra testa quello che ho scritto io o che leggete in giro: rilassatevi, provate a vedere l’onda azzurra e lasciate fare. Quello che deve succedere, succederà. Voi seguitelo e basta. E se non succederà nulla, pazienza: non sentitevi frustrati o presi per il culo. Non è mia intenzione fregarvi, non ci guadagno nulla e, francamente, mi sentirei un vero stronzo a darvi indicazioni inutili solo per fottervi e farvi girare i coglioni. La mia storia è quella che ho scritto qua sopra. Non è inventata e tutto quello che ho scritto mi è successo e l’ho provato davvero.

Tra l’altro, ho appena guardato su Wikipedia per vedere cosa dice riguardo l’esperienza extracorporea. In pratica riduce il tutto a supposizioni medico-scientifiche mainstream, concludendo che “appare non essere altro che il frutto della propria mente e la conseguenza di una temporanea iperattività anomala di alcune regioni del cervello”. Beh, no. E’ una spiegazione molto riduttiva e a mio avviso fuorviante (quell’”iperattività anomala” soprattutto). Provare per credere.

Mi è piaciuto e ho sentito belle sensazioni, prima che la mente conscia si impaurisse. L’errore è stato mio: ho seguito la paura, le ho dato peso e ho interrotto il processo. Fa niente, anche questa è esperienza.

16 agosto 2011

Un uomo molto attuale… e con la mano destra rossa

"Vai dove finisce la città, non è lontano
Oltrepassa i binari
Dove s'intravede il viadotto e sembra un uccello funesto
Che comincia a oscillare e incrinarsi
Dove i segreti si celano nei fuochi
sul confine del ronzio dei fili
Hey amico, lo sai che non potrai più tornare?

Lasciati alle spalle la piazza e il ponte,
lasciati alle spalle mulini e granai
Sulla tempesta che s'addensa arriva
un uomo alto e bello
Nel suo manto nero impolverato e con la mano destra color rosso

Ti avvolgerà nel suo abbraccio, ti dirà che ti sei comportato bene
Riaccenderà tutti quei sogni
che hai impiegato una vita a distruggere
Scenderà in profondità, guarirà la tua anima titubante

Hey amico, lo sai che non potrai mai più tornare?

E' un fantasma, è un dio, è un uomo, è un guru
Sussurrano il suo nome in tutto questo paese che sta per scomparire
Ma nascosta nel suo manto c'è una mano destra color rosso

Non hai denaro?
Lui te lo procurerà
Non hai un auto?
Lui te la procurerà
Non hai rispetto di te stesso?
Ti senti come un verme?
Non ti preoccupare, amico, eccolo che arriva

E' stato nel ghetto e nel quartiere latino, nei tuguri e nelle baracche
Dovunque sta, si crea un'ombra

Ci sono mucchi di carta verde nella sua mano destra color rosso
Lo vedrai nei tuoi incubi, lo vedrai nei tuoi sogni
Apparirà dal nulla ma non è come appare
Lo vedrai nella tua testa e alla televisione

Hey amico, ti avverto, lascia perdere

E' un fantasma, è un dio, è un uomo, è un guru
Tu sei un microscopico ingranaggio nel suo piano di catastrofe
Progettato e guidato dalla sua mano destra color rosso".

 

(traduzione tratta da YahooAnswers)

11 agosto 2011

Javi a te

Eh sì, ave a te. Ecco qui una bella storia dritta dritta dal luccicante mondo del pallone. Un altro mondo è possibile.

(tratto da Eurosport.yahoo.it)

Curiosport - Javi Poves lascia il calcio a soli 24 anni

Il calciatore spagnolo si dice disgustato dal mondo del pallone e preferisce allontanarsene, seppur giovane e senza ancora sapere che cosa ne sarà della sua vita futura

Curiosport - Poves lascia a 24 anni

Ha solo 24 anni, ma del calcio si è già stufato. Sia chiaro, però: non si tratta del classico viziato che ha bisogno di essere "gestito" o del genio incompreso che vorrebbe più spazio e più soldi. Al contrario, stiamo parlando di un giocatore che si è stancato delle basi su cui si fonda il mondo calcistico e di tutte le implicazioni nell'appartenere allo star system.

LA BREVE CARRIERA - Uscito dalla cantera dell'Atlético de Madrid, passò poi dalle giovanili del Rayo Vallecano y per altri club minori come Las Rozas e Navalcarnero, ma poi Manolo Preciado gli diede l'occasione di debuttare nel massimo campionato spagnolo nello Sporting Gijon contro l'Hércules.

LE PRIME INSOFFERENZE - Poteva essere l'inizio di una carriera di maggior rilievo, invece Javi ha deciso di dire basta. Aveva già annichilito il suo club qualche tempo prima con due richieste fuori dall'ordinario. La prima era quella di sospendere il pagamento del suo stipendio tramite transazioni bancarie, perché non voleva che si speculasse sul suo denaro, la seconda fu quella di poter restituire l'automobile che il club gli aveva regalato: lo turbava molto l'idea di essere una persona sola e di possedere invece due vetture.

"IL CALCIO E' CAPITALISMO E IL CAPITALISMO E' MORTE" - Così, ecco il momento della svolta, accompagnato da parole durissime. "Ciò che si vede da dentro chiarisce molto: il calcio professionale è solo denaro e corruzione. E' capitalismo, e il capitalismo è morte. non voglio stare in un sistema che si basa su ciò che guadagna la gente grazie alla morte di altri in Sudamerica, Africa o Asia".

Il pensiero che esprime è davvero estremo. "A che mi serve guadagnare 1000 € invece di 800, se sono macchiati di sangue - si chiede - se si ottengono con la sofferenza e la morte di molta gente? La fortuna di questa parte del mondo è la disgrazia del resto. ciò che si dovrebbe fare è andare in ogni banca, bruciarla e tagliare teste".

LA VOLONTA' DI NON PROSTITUIRSI - Propositi sanguinari? Tutt'altro. "Antisistema o anarchico? Non so ciò che sono, so solo che non voglio prostituirmi come fa il 99% della gente", spiega, raccontando anche tra i progetti futuri c'è quello di studiare storia all'università o di trasferirsi in una delle parti povere del pianeta. "voglio conoscere veramente il mondo e vedere quello che c'è", conclude, assicurando che non gli servirà molto denaro. "Sono stato in Turchia in ostelli da 3 €", racconta.

Questa decisione drastica suona decisamente strana per molti, soprattutto per chi invece avrebbe voluto essere al suo posto. Per chi non si sente in pace con se stesso, però, la rinuncia è l'unica scelta possibile.

Eurosport

03 agosto 2011

Bill Hicks – La mia filosofia

Rieccomi! Scusate il ritardo, ma dopo il ritorno alla “vita normale” ho avuto qualche giorno impegnato. Non preoccupatevi: non mi sono dimenticato di avere un blog.

Durante le vacanze, ho divorato il libro su Bill Hicks intitolato “Love All The People” datomi da un mio amico (che ringrazio tantissimo). E’ un libro (in inglese) bellissimo, nel quale sono raccolte le trascrizioni di alcuni spettacoli di Bill, insieme ai pensieri più intimi dell’Immenso, ad alcuni articoli apparsi su vari giornali americani e non e a qualche intervista. La lettura è vivamente consigliata, anche se l’idioma anglosassone rappresenta comunque un limite per la comprensione (a volte il linguaggio non è proprio semplice…)

Tra le oltre 350 pagine, c’è un pezzo che ne occupa un paio ed è una scrittura di Bill “indipendente” dai suoi spettacoli, nella quale il nostro esprime liberamente i suoi pensieri, la sua filosofia appunto. Il titolo è, infatti, “My Philosophy” e qui sotto trovate la traduzione fatta da me (credo sia inedita in Italia).

Buona lettura!

 

La Mia Filosofia (Agosto 1993)

Amo fumare. Per me, tutto ciò che riguarda il fumo è fico. Quando ascolto “Kinda Blue” di Miles Davis, magicamente mi appare in mano una sigaretta, e sono LI’. Fumare è Miles Davis. Fumare è Tom Waits. Fumare è Keith Richards.

Billy Ray Cyrus non fuma. Michael Bolton non fuma. Paula Abdul non fuma. Chiaro? Non sto dicendo che la gente che non fuma non sia fica – anche se sembra esserci uno schema. Dico che tanta gente fica fuma e fumare è parte del loro essere fichi. So di aver stupito un po’ di gente quando sono andato in tour in Gran Bretagna l’anno scorso. Durante il primo tour, fumavo e discutevo del mio amore per il fumo sul palco. Prima di iniziare il secondo tour, avevo smesso di fumare e tutta la gente cui piaceva cosa facevo prima sembrò veramente colpita e tradita. Gente che urlava “Giuda!” e “Traditore” tirandomi sigarette sul palco. Come quando Bob Dylan passò alla chitarra elettrica.

Mentre tutto era fatto in buona fede – a parte le sigarette accese – spiegai il mio nuovo stile di vita piuttosto ingegnosamente (non c’è nulla come una pioggia di brace fiammante che ti piomba addosso per farti riflettere velocemente). Dissi a tutti che il punto dei miei vecchi spezzoni era che io avrei dovuto avere il diritto di fumare anche se voi pensate che NON AVREI DOVUTO averlo. Ora, dovrei avere il diritto di NON fumare anche se voi pensate che io DEBBA farlo. Il punto è – LA LIBERTA’ DI SCELTA. Dopo aver spiegato ciò al pubblico, si calmarono un po’. Le sigarette continuarono ad essermi tirate addosso, ma quelle accese diminuirono.

Non voglio suonare il mio clacson – non potreste comunque sentirlo da questa distanza - ma penso di essere piuttosto aperto mentalmente quando si parla di idee sulla Libertà. Penso di essere uno dei pochi ex dipendenti dalla droga e dall’alcol che non denigra gli anni in cui mi sono divertito, o che li rimpianga. Invece, guardo a quelle esperienze come divertenti ed eccitanti e cruciali nel portarmi dove sono oggi. E credo che tutte le droghe debbano essere legali e disponibili. In effetti, credo che finchè non fai del male ad un’altra persona, o ti metti in mezzo alla sua libertà, TUTTE LE COSE dovrebbero essere legali e disponibili. Siccome sembra che nessun ammontare di leggi passate riesca a bloccare l’amore della gente per la libertà, e nemmeno faccia tacere la loro curiosità o la loro umanità di base, faremmo meglio a guardare attraverso gli occhi dell’amore e della compassione invece che della condanna e della paura.

I tossicodipendenti non sono criminali, secondo me. Al peggio, sono solo malati e non so di alcuna prigione che abbia curato qualcuno. Mi ascrivo ad una filosofia di Anarchia Gentile. Credo che le persone siano intrinsecamente BUONE e, lasciate ai loro mezzi, – con il libero scambio di idee ed informazioni – una luce di gioia si diffonderebbe sulla faccia del nostro cupo mondo.

Sono consapevole che ci sono molte persone che non la pensano così. Ecco perchè mi sono immaginato un modo per rendere tutti felici, portando anche più in là l’idea di Libertà. Eccola qui: per quelle persone che pensano che fumo, droga, aborto e prostituzione NON debbano essere legali e disponibili – non lo sono, non lo sono mai stati, non preoccupatevi, è un giro di vite. Ecco. Così il mondo rimarrebbe esattamente come è ora, soltanto senza l’onere della colpa, della vergogna e della legalità.

Significa che sto suggerendo alla gente di fumare, prendere droghe, abortire o andare a prostitute? No. Raccomando che facciate ciò che volete fare, cosa che farete comunque. Sto soltanto suggerendo di accettare la vita nei termini della vita, invece di annegare in un pantano di specifici DEVI e NON DEVI che non hanno fatto NULLA per liberare i nostri spiriti dalla nuvola della colpa e della vergogna che avvolge questo pianeta. Di nuovo – perdono invece di condanna, compassione invece di giudizio e amore invece di paura. E tenete a mente, questa filosofia radicale viene da me – un misantropo dichiarato. Se posso essere io così, sicuramente c’è speranza per tutti noi. Abbiamo imparato qualcosa da tutto questo? Io sì. La prossima volta che vado in tour negli UK, non dirò al pubblico che ho smesso di fumare. Dirò che ho smesso di scopare, solo per vedere cosa mi tireranno addosso allora.

Spero di vedervi.

Bill Hicks