06 giugno 2012

Piccola espansione di consapevolezza

Parto con un flashback: nel settembre 2009 iniziavo la mia “seconda carriera” universitaria, dopo che la “prima” di 3 anni in informatica si era conclusa con un frustrante nulla di fatto. Nella prima settimana del “nuovo inizio”, non avevo virtualmente parlato con nessuno, probabilmente perchè mi sentivo spaesato come un nord-coreano a New York.

All’epoca era già un anno che avevo visto Zeitgeist, il film-documentario consigliatomi da un mio amico (che ringrazio, nonostante in alcuni momenti di debolezza lo abbia mentalmente mandato da belzebù), che io prendo come inizio del mio “viaggio” nel mondo della cosiddetta “contro-informazione” un po’ spinta, quella oltre il blog di Beppe Grillo tanto per capirci. Nel frattempo avevo già conosciuto Bill Hicks, George Carlin, Bruce Lipton, David Icke, Gregg Braden, l’idea dell’unitarietà del Tutto, Osho, i fatti dell’11 settembre e tante, tante, tante altre informazioni diciamo non convenzionali, non mainstream; avevo ripudiato ferocemente la religione e tutto ciò che fosse anche lontanamente spirituale, per poi “casualmente” riavvicinarmi a questo aspetto ma, stavolta, a modo mio. Ci sono anche molti articoli sul blog che ricostruiscono piuttosto bene il mio percorso nella stagione 2008/2009.

Tornando a settembre 2009, ora non ricordo esattamente la data, ma sicuramente era un giorno della seconda settimana di università. Sveglia, come sempre, poco dopo che il fatidico gallo ha smesso di rompere il cazzo, alle 6.30: non appena mi rendo sommariamente conto di chiamarmi Mattia e di trovarmi nel mio letto a casa, mi sento letteralmente pervaso da una fortissima eppure delicata sensazione. Non so perchè, ma sono assolutamente sicuro che oggi in università farò amicizia. Qui è d’obbligo specificare bene quanto assoluto sia quell’”assolutamente sicuro”. Prendete la cosa della quale siete più sicuri al mondo, quella che può accadere di tutto, anche che Galeazzi dimagrisca, e lei sarà sempre lì. Fatto? Perfetto. Ora prendete questa vostra inguaribile certezza e moltiplicatela per 1 miliardo. Fatto? Ora elevatela alla 2 miliardi 435 milioni e 788 mila. Fatto? Benissimo, siete arrivati ad afferrare una piccola briciola della sicurezza che ho provato io in quei pochi minuti.

Inutile aggiungere che “casualmente” quella stessa mattina un paio di ragazzi in università mi hanno spontaneamente rivolto la parola e siamo diventati amici.

Come facevo a saperlo? Boh, a tutt’oggi non lo so: lo sapevo e basta. Ma poi, è così importante sapere il come? Farebbe differenza? So solo che è stata una sensazione incredibilmente profonda, assolutamente non mentale.

Tutto questo per dire che tre sabati fa, il 19 maggio, è accaduto qualcosa di simile. Scena: sto facendo un bagno, sono le 19 circa, forse un attimo prima. Sono lì disteso nella vasca in relax. Chiudo gli occhi e mi lascio andare, immaginando/visualizzando scene non adatte ad essere raccontate per non urtare la sensibilità degli adulti (non ho capito, solo i bambini possono avere una sensibilità?). Improvvisamente (anche qui) mi sento letteralmente pervaso da una strana e bellissima sensazione. Che è, fai amicizia anche oggi? No, stavolta è una sensazione di pace profonda, di silenzio interiore. E’ come se ci fosse stata una presa di consapevolezza di un distacco dal corpo e dalla mente, come se fossi più grande di queste. Una roba pazzesca.

Come fai a saperlo? Idem come sopra: lo so e basta.

Non è stata una sorta di trascendenza totale, cosmica, ma una lieve elevazione della mia consapevolezza leggermente al di sopra del corpo e della mente. Cosa si vede da “quassù”? Beh, intanto è cambiata la percezione generale della mente e del corpo: mi sono reso conto che queste componenti non sono chi siamo veramente (scusate il gioco di parole), ma appartengono meramente a questa esperienza terrena. Non è che non esistano o siano illusorie, assolutamente no: soltanto esistono solo in questo piano di realtà, sono volatili, variabili, mortali. Quello che non mi aspettavo, quello che non avevo mai pensato, è che ci sia una sorta di seconda mente infinitamente più grande e profonda di quella “normale”, la quale altro non è che l’adattamento terreno di quella infinita, una sorta di sua “figlia”.

Il risultato della mente terrena, unita al corpo, è l’Ego, programmato dall’esperienza attuale e attaccato ad essa in una sorta di dipendenza: esso esiste solo e soltanto qui ed è una sorta di trasposizione della mente infinita che rende il Tutto possibile. E’ l’interfaccia che ci consente di interagire in questo piano dei paradossi nel quale, per capire una cosa, devi comprenderne anche il suo opposto. Interessante anche il fatto che buona parte dei gusti personali, delle proprie preferenze, si trova a questo livello: è un indice che sottolinea come questi gusti siano costruiti successivamente alla nascita e non siano, invece, intrinseci in noi. Da qui anche la possibilità di non essere più succubi dei desideri e dei bisogni, anche sessuali. Occhio, non è una negazione di questi bisogni, anzi, au contraire: si ha la possibilità di scegliere consapevolmente se seguire il desiderio oppure no, rimane la lucidità per prendere la decisione migliore senza rimanere ottenebrati dalla voglia alla vista di un bel fondoschiena, per esempio. Non si è più schiavi dei desideri e dei bisogni, ecco, in quanto anch’essi facenti parte di questo piano di esperienza. Sia che si osservi un uomo che una bella ragazza, la sensazione dominante genera il pensiero “Che bello/a!” puro, semplice, di amore più profondo. Il carattere sessuale riferito alla vista di una bella ragazza passa totalmente in secondo piano: c’è, e lo si può percepire benissimo, ma non rappresenta una discriminante che rende la ragazza più “degna” rispetto all’uomo di un pensiero di amore fraterno.

La cosa più bella è stata sicuramente capire (leggi ‘intuire’) la superficialità della mente egoistica, la quale è generata da una mente infinitamente ed eternamente più grande e profonda della quale tutti noi siamo parte. Conseguenza di ciò è la sensazione di unità con il mondo e la qualità di riuscire a scorgere la stessa energia fluire negli occhi delle altre persone. Effettivamente è così: c’è solo una e una sola coscienza, qui, e la divisione che sperimentiamo quotidianamente è solo un modo per poter vivere dentro questa una e infinita coscienza. E’ la mente egoistica che ci consente di vedere questa realtà come fatta di separazione, ma la verità ultima è che questa separazione non c’è: siamo letteralmente una cosa sola. Quando guardi negli occhi il tuo prossimo, quello che vedi non è un estraneo: sei tu, è un’altra rappresentazione della Coscienza e, chiunque sia questo/a persona, la sensazione di amore è identica e profonda. Purtroppo mi rendo perfettamente conto che tentare di capire ciò con la mente terrena sia estremamente complicato, ma è così.

Ogni volta che vedo qualcuno fare lo stronzo, di quelle persone che sembrano essere qui solo per farti tirare giù i santi del calendario in ordine alfabetico, capisco la sola e unica ragione di fondo per questo suo comportamento: è bloccato/a nel binomio corpo/mente egoistica, si riconosce nel binomio dal quale emerge tutta la violenza, tutta la rabbia e la paura che popolano questo mondo. Nella mente superiore non c’è frustrazione, non c’è rabbia, non c’è odio: c’è comprensione e compassione, oltre a una certa pace e una certa gioia. Ogni volta che si provano emozioni negative, si può intervenire con la consapevolezza e la mente egoistica incredibilmente non combatterà e non si opporrà, ma si allineerà mansueta al nostro ordine. Sarà egoistica, ma sa riconoscere e accettare “ordini dall’alto” quando li vede.

L’Ego ragiona razionalmente secondo la logica che gli viene insegnata, ma sostanzialmente se vuoi sapere la capitale dell’Azerbaijan devi andartelo a leggere da qualche parte o te lo devi far dire da qualcuno. La mente, chiamiamola, superiore non ha di questi problemi: sa già tutto e noi, in quanto parte di essa, possiamo attingere tranquillamente a questa conoscenza senza tempo, infinita. Il modo con cui comunica con l’Ego è l’intuizione, che è esattamente ciò che mi è accaduto nei casi descritti in questo post: al momento non sai perchè, sai solo che è così e ne hai una certezza non descrivibile a parole. E questo è un “difetto” della comunicazione in questo piano, perchè qui tutto è limitato: la realtà è limitata, la mente è limitata, lo spazio è limitato e riuscire a descrivere l’infinito con gli strumenti del finito non è proprio possibile. L’unico vero modo è provarlo, sentirselo dentro. Intuirlo, appunto.

Un punto chiave è che noi non siamo di questo posto: ci siamo dentro, lo stiamo vivendo ora, ma non è di questo mondo che siamo figli. Non importa quanto pesantemente possiamo riconoscerci nella faccia che vediamo allo specchio la mattina e nella mente che la popola: noi non siamo quello. Cioè, siamo quello ma solo fino a un punto superficiale, inerente questa realtà. Ma la parte più profonda, la nostra parte Essenziale (NOI, in definitiva) è parte della mente infinita, eterna per definizione. E questa nostra individualizzazione del Tutto è quella che muove i muscoli, che rende possibile il pensiero, che fa battere il cuore.

Incredibilmente è cambiato anche il mio respiro, diventato più lento e profondo, e perfino in parte la mia calligrafia, che ora è leggermente più tonda e un filo più grande. Me ne sono accorto rileggendo gli appunti presi a lezione prima e dopo l’evento. Mi sentivo anche più energico, non sbuffavo più per delle bazzecole, ma era l’intera nuova conoscenza a rendere tutto più leggero eppure più vero allo stesso tempo. E il bello è che, a questo punto, letteralmente tutto è possibile, tanto che mi sento di azzardare che la famosa frase di Gesù dal vangelo di Matteo “In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile” non sia proprio una cazzata se con “fede” intendiamo la capacità di comunicare intuitivamente con la mente superiore. Può essere una metafora, ma una cazzata no.

Un aspetto particolare è stata la polarità dell’esperienza: era negativa? No. Era positiva? Ehm… sì, ma non nel senso canonico come opposto del negativo. Non è possibile inserirla nella scala della polarità, poichè non c’è divisione e quindi non è possibile uno “scontro” che permetta la suddivisione di determinate cose in “positive” e altre in “negative”. Manca la dualità, il conflitto. Anche il positivo/negativo, e quindi presumo tutte le dualità, sono inerenti a questo piano della realtà e non si ritrovano a livello essenziale. Quello che ho provato è stato estremamente positivo, sicuramente unico in tutta la mia vita, ma non nel positivo che intendiamo noi normalmente: se supponiamo di porre su un’ipotetica retta orizzontale, ai due estremi, “negativo” e “positivo”, la positività che ho sentito potremmo immaginarla come un enorme insieme che comprende l’intera lunghezza della retta. Non è una positività che dice “Wow, meno male che è una bella esperienza. Perchè ci sono anche quelle brutte, sai?”, ma piuttosto dice “Wow, che bello! E’ solo pace e nient’altro”. Non so se abbia reso l’idea ma, ripeto, descrivere l’infinito tramite strumenti finiti è impossibile. Provate ad intuire ;-)

Quello che diceva l’immenso Bill Hicks è assolutamente vero. E’ davvero così.
[…] tutta la materia non è altro che energia condensata in una bassa vibrazione, facciamo tutti parte di una sola coscienza che ha esperienza di sè soggettivamente. La morte non esiste, la vita è solo un sogno e noi siamo l’immaginazione di noi stessi.
[…] Dio ha guardato giù e ha fatto piovere doni di perdono sul mio essere, guarendomi ad ogni livello, psichicamente, fisicamente, emozionalmente. E ho capito che la nostra vera natura è spirito e non corpo, siamo esseri eterni e l’amore di Dio è incondizionato. Non c’è nulla che potremmo fare per cambiare tutto questo, ed è solo una nostra illusione di essere separati da Dio o di essere soli. Infatti, la realtà è che siamo uno con Dio e Lui ci ama.
[…] Apprezzo le vostre bizzarre tradizioni e superstizioni. Io, al contrario, sono un essere evoluto, che si occupa solo della sorgente di luce che esiste in tutti i nostri cuori.
Il mondo è come un giro di giostra in un parco giochi. Quando scegli di salirci pensi che sia reale, perchè le nostre menti sono potenti. La giostra va su e giù, e gira intorno, ti fa tremare e rabbrividire, ed è coloratissima e rumorosa ed è divertente, per un po’. Alcuni ci sono su da tanto tempo e iniziano a chiedersi: “E’ la realtà o è solo un giro di giostra?” Altri si sono ricordati e vengono da noi per dirci: “Ehi, non preoccupatevi, non abbiate paura, perchè questo è solo un giro di giostra.” E noi uccidiamo quelle persone. “Fatelo tacere! Abbiamo investito un sacco in questo giro di giostra. Fatelo tacere! Guardate le mie rughe di preoccupazione. Guardate il mio grosso conto in banca. E la mia famiglia. Questo deve essere reale.” E’ solo un giro di giostra. Ma uccidiamo sempre quella brava gente che tenta di dircelo, l’avete mai notato? E lasciamo che i demoni si scatenino. Ma non ha importanza perchè è solo un giro di giostra, e possiamo cambiare le cose in ogni momento. E’ solo una scelta. Niente sforzi, niente lavoro, niente occupazione, niente risparmi o denaro. Una scelta, proprio ora, tra paura e amore. Gli occhi della paura vogliono che voi mettiate serrature più grandi alla vostra porta, che compriate armi, che vi isoliate. Gli occhi dell’amore, invece, ci vedono tutti come una cosa sola.
In uno degli ultimi post avevo scritto che, nonostante tutti i tentavi dell’èlite di bloccare la nostra consapevolezza dello spirito (di Noi, in pratica), nulla possono fare sullo spirito stesso, in quanto coscienza che sottende l’intera Esistenza e la rende possibile e manifesta. Effettivamente è così. Possono diffondere tutte le onde elettromagnetiche che vogliono, possono spruzzare in cielo tutta la merda che vogliono, possono fare quello che vogliono e tutto sarebbe comunque vano: lo spirito è sempre lì, intonso, in attesa che la mente egoistica si rivolga a lui. Le onde elettromagnetiche non hanno spirito, non sono nell’Essenza: noi sì. Idem le sostanze tossiche e via dicendo: sicuramente, in assenza di un collegamento consapevole tra il binomio corpo/mente egoistica e spirito, a lungo andare danneggeranno la nostra salute, ma l’Essenza è sempre lì pronta ad intervenire se solo ce ne accorgessimo. Noi abbiamo la forza creatrice dentro, forza che le sostanze tossiche non hanno. Per questo Gesù, nel vangelo apocrifo di Tommaso, dice: “Dopo tutto, quello che entra nella vostra bocca non può rendervi impuri, è quello che viene fuori dalla vostra bocca che può rendervi impuri”, evidenziando come sia importante guardare dentro di sè, laddove risiede la forza ultima.

Ora dovrebbe sorgervi una domanda: ma perchè hai aspettato più di due settimane per pubblicare questa tua meravigliosa esperienza? Beh, intanto preciso che il grosso del post l’ho scritto nei primissimi giorni dopo l’evento, mentre il resto l’ho scritto in momenti diversi. Ma essenzialmente per due motivi: il primo è che, tra una balla e l’altra, non ho avuto l’occasione di riguardarlo bene, correggere gli errori e postarlo. Ho pubblicato altri post che ritenevo più utili in quel momento, lasciando questo temporaneamente in disparte. Secondo: ho voluto vedere cosa mi sarebbe successo nei giorni successivi in merito alla sensazione di pace e ammòre. Ebbene, la sensazione di pace e di collegamento consapevole con una parte più profonda della Coscienza è durata per 4-5 giorni, scemando di giorno in giorno fino al punto che, già la domenica dopo, mi sentivo “rientrato nella normalità” (purtroppo…). E la situazione è rimasta stabile fino ad ora. Quindi, in pratica, non ho idea di come abbia fatto ad avere questa espansione di consapevolezza e non si è più verificata nelle due settimane e mezzo successive, ma vi auguro dal profondo del cuore di provare un’esperienza del genere perchè è di una bellezza disarmante e, soprattutto, non si ha il minimo dubbio che sia vera e che sia vero ciò che si percepisce. Niente dubbi, solo esperienza.


Seconda espansione

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