26 settembre 2012

Occupazione

Ricevo questa mail e la pubblico. Mi scuso per il ritardo, dato che mi è stata mandata ormai sei giorni fa.


Buongiorno,

vorrei chiederVi un aiuto, perchè il nostro caso merita un'attenzione mediatica che non abbiamo purtroppo ancora avuto.
Siamo in occupazione da 86 notti dormendo in un cantiere, che non ha nè luce, acqua e gas, nè porte e finestre.
La nostra avventura comincia nel 2005 quando abbiamo avuto la "sfortuna" di partecipare ad un bando del Comune di Ravenna, per un progetto che prevedeva la realizzazione di case in autocostruzione, ed abbiamo soprattutto avuto la sfortuna di entrare nella graduatoria che ci includeva in tale progetto.
Dal 2006 al 2009 abbiamo tutti noi (14 famiglie) lavorato tutti i fine settimana e tutte le nostre ferie nel cantiere, perchè alla fine quelle case sarebbero diventate le nostre.
Preciso a scanso di equivoci che questo progetto non prevedeva sovvenzioni pubbliche, non abbiamo ricevuto aiuti o regali da nessuno, l'unico impegno dell'Amministrazione comunale, che ci ha venduto l'usufrutto del terreno su cui abbiamo realizzato il cantiere, era di "sovrintendere coordinare e vigilare in tutte le fasi la corretta attuazione del progetto" come si legge dal protocollo d'intesa stipulato con Alisei (ditta individuata dal Comune stesso per assistere noi autocostruttori dal punto di vista tecnico, che doveva gestire il cantiere e fornire le maestranze) e firmato dall'allora Sindaco, ed oggi senatore, Vidmer Mercatali.
Nel 2009, a luglio, la società Alisei non è più reperibile, improvvisamente stacca i telefoni e non risponde più alle nostre richieste e comunicazioni, pochi mesi più tardi dichiarerà fallimento.
Da allora abbiamo cominciato a incontrare Assessori e Sindaco, chiedendo loro di assumersi la responsabilità di portare a termine un progetto che aveva fortemente voluto e che vedeva il Comune come soggetto coinvolto.
Per 3 anni abbiamo aspettato e creduto alle loro parole, poi il 26 giugno scorso, dopo avere ricevuto dalla Banca (Etica) una lettera in cui ci veniva intimato di restituire il credito finanziario messoci a nostra disposizione (1.288.000 €) entro 8 giorni lavorativi, abbiamo smesso di temporeggiare, palesando la nostra situazione di disagio e di completa mancanza di diritti e di tutela legale.
Abbiamo mandato migliaia di lettere (mail), abbiamo scritto articoli, pubblicato foto, interviste, ma nessuno, se non qualche giornale locale, ha dato voce alla nostra protesta.
Vi chiedo di pubblicare i due link che vi allego:
http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/intervista-telefonica-di-liberaradio-8.html

http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/i-mille-volti-di-alisei-in-italia.html

il primo è una intervista telefonica di Federico Lacchè di Liberaradio, con foto montate da noi, il secondo spiega quali siano le attività e i "tentacoli" di Alisei in Italia, Alisei è una ONG che gode tutt'oggi di ottima reputazione a livello politico (molto alto!), nonostante una causa presentata dalla Comunità Europea a suo carico con pronuncia del Tribunale dell'Unione Europea che ha condannato, in via definitiva, Alisei alla restituzione di 4.750.000 € e alla sospensione per 2 anni da qualsiasi altro ulteriore finanziamento e nonostante che non più di 8 giorni fa l'Ecuador l'abbia sospesa (insieme ad altre 25 ONG) perchè, nonostante solleciti, non aveva fornito indicazioni utili alla definizione della propria attività e del luogo in cui operava all'interno del paese:
http://matteo-equilibrio1.blogspot.it/2012/09/ecuador-revoca-il-permesso-26-ong.html

Per approfondire la vicenda autocostruzione, leggere gli articoli pubblicati e i documenti ufficiali:
http://difesaconsumatori.eu/
 


Matteo Mattioli

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