30 agosto 2014

Libertà, questa sconosciuta - Parte II: sacro e profano

Continuo dal post precedente a parlare di come la parte animale, o biologica, della nostra esperienza sia predominante su di noi e come il sesso, se distortamente inflazionato, possa diventare sempre più una gabbia.

Mi sono accorto di un aspetto inerente il sesso e l’istinto sessuale che non avevo mai notato in precedenza. E’ un po’ il motivo per il quale ci piace così morbosamente abbandonarci alla pulsione animale in millemila modi diversi, adducendo le più becere scuse e giustificazioni col solo fine di provare un breve ma intenso momento di piacere.

Parto con una breve introduzione ai concetti importanti, sui quali mi sono già dilungato taaante volte.

Il discorso parte dal conflitto interiore tra la parte divina e quella animale (mente+corpo), ovvero tra un livello di intelligenza “superiore”, e non figlio di questo mondo, e un livello “inferiore” più prettamente inerente a questo piano vibrazionale. Il livello “inferiore” è quello della natura meccanica, il più visibile, che potremmo chiamare “di sopravvivenza”; quello “superiore” è più nascosto, più vasto, meno prevedibile e perfino apparentemente inesistente. E’ il reame della vita pura, della consapevolezza permeante l’intero universo, il mondo dell’Ineffabile dal quale tutto proviene e al quale tutto torna, il motore insondabile dell’universo che genera e muove l’intera creazione in maniera assolutamente e perfettamente coerente. Lo scontro (siamo sempre in un piano vibrazionale duale) tra queste nostre “due anime” è ciò che ci accompagna costantemente nell’arco delle nostre giornate.

In ogni istante, l’energia neutra dell’universo viene polarizzata nel momento in cui entra in relazione con noi: in base ai nostri stati d’animo, essa prenderà una spirale ascendente (direzione divina) oppure discendente (direzione animale). Quella ascendente porta, alla fine della fiera, allo stato di massima consapevolezza, quello cristico, ai Cieli, al Nirvana e fuori dal samsara e… insomma ci siamo capiti; quello discendente, d’altra parte, rafforza le catene dell’animale e tiene la consapevolezza bloccata a un livello basso, al livello dell’intelligenza di sopravvivenza, degli istinti e dei bisogni del binomio mente/corpo. I vari simboli cosiddetti satanici con la stella che punta verso il basso hanno questo significato: tenere la consapevolezza sopita nei bassi centri, lontana dal sentimento della verità.

Il conflitto tra queste due “nature” interiori genera in ogni istante la possibilità di mandare in cortocircuito l’animale/l’ego/il diavolo, permettendoci così di sentire intimamente una realtà molto più profonda, la vera realtà delle cose. Purtroppo, però, al nostro livello non è per niente semplice fare attecchire ben bene l’incredibile numero di scintille generate dal contatto tra le due polarità, per cui è molto più facile stare con l’animale piuttosto che trascenderlo. E’ la via di minor resistenza. L’animale è di questo mondo, è la natura primaria, è “roba sua” (vi ricordate il diavolo cosa dice a Gesù? “Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai”). La consapevolezza lotta per comprendere la sua reale natura, in modo da mettergliela in quel posto all’ego e ai suoi amici.

Ed ecco il nodo dell’articolo. Il risultato di entrambe le vie è la pace interiore. L’unica piccola e insignificante differenza è che la via ascendente dona la pace senza spazio nè tempo, quella eterna e infinitamente profonda; la via discendente, invece, porta una pace molto breve e superficiale, oserei dire illusoria e ingannatrice, toh. Ed è proprio questo che ci incanta del sesso: ci dona la pace, appiana il conflitto interiore. L’animale prende definitivamente il sopravvento su di noi, siamo trasfigurati, gli lasciamo il controllo totale “rinnegando” l’altra nostra parte. Se ci pensate, man mano che l’eccitazione sessuale cresce, di pari passo aumenta la nostra stupidità, tanto che basta poco per rendere estremamente complicato perfino calcolare il risultato di 2+2.

Il sesso in senso lato, includendo quindi anche quello fatto da soli, è la via più semplice per interrompere il conflitto e respirare, seppur per un tempo breve, un minimo di tranquillità. Mentre si carica/stimola l’istinto sessuale, di pari passo noi e l’animale ci “sovrapponiamo” sempre di più al punto da farci guidare totalmente o quasi da esso. Che sia una stimolazione fisica volontaria o mentale involontaria, come ad esempio l’esposizione più o meno prolungata a immagini/figure/parole eccetera con riferimenti sessuali, il risultato è quello di allineare la nostra consapevolezza a quella (bassa) dell’animale e la pace che ne deriva crea dipendenza, è molto volatile, temporanea. Una volta “scaricato” l’istinto sessuale ecco tornare il conflitto, le mille possibilità di accendere la fiamma della consapevolezza: ma, normalmente, invece di essere abbastanza svegli da accorgercene (basti pensare che per molti quest’intero discorso non avrebbe nemmeno ragione di esistere), lasciamo che l’energia prenda il percorso di minor resistenza verso l’essere figlio di questo mondo, ovvero l’ego/animale/diavolo, e così facendo andiamo di nuovo alla ricerca della “pace animale”; la ri-otteniamo, il sistema si ri-scarica, l’energia ri-prende il percorso di minor resistenza, ri-ri-otteniamo la pace, il sistema si ri-ri-scarica e via così all’infinito.

Ditemi voi se non è la ruota del criceto.

La vita non è così: si gira nella ruota col solo fine di comprenderla e, quindi, uscirne. La società, invece, rinnega tutto e unisce il mezzo con il fine: il mezzo è la ruota e il fine è ancora la ruota.

Il sesso è meraviglioso, è centrale nell’intero universo in diverse forme e proprio per questo merita di essere compreso un po’ meglio, andando al di là della marea di vaccate e superficialità che si leggono, sentono e vedono in ogni dove. Tra quelli che ne fanno lo scopo della loro vita, quelli che dicono che serve per conoscere il proprio corpo, che è fondamentale in una relazione, che è solo un divertimento, che è lo strumento di Satana, che è la cosa più bella del mondo e chi più ne ha più ne metta, c’è da mettersi le mani nei capelli. Anzi no, è vero: il sesso è la cosa più bella del mondo, ma oltre il mondo c’è una bellezza infinitamente più profonda, roba che il sesso al confronto… ma dai scherziamo?! E’ come paragonare una lampadina da 50 watt con il Sole.

1 commento:

Anonimo ha detto...

illuminante