30 giugno 2015

Grecia: la radice di ogni male

E’ paranoia Grecia. Qualcuno è così talmente preoccupato che i discendenti degli inventori della democrazia escano dall’Euro da far passare in secondo… ma che dico? in quarto piano perfino i recentissimi attentati a marchio ISIS. Ricordate? Il terrore del terzo millennio… Il “sedicente Stato islamico”… L’uomo nero… I sanguinari nemici dell’Occidente… Quelli che si auto-finanziano con le scorribande nelle zone conquistate… Dai, quelli là che tagliano le teste! Il nemico di tutto ciò che è buono e giusto nel mondo, il nostro nemico, il nemico di ognuno di noi!

Guardate qua il TG1 di ieri sera.

9, e dico NOVE, servizi sulla Grecia, con pure un collegamento in diretta con piazza Syntagma per la manifestazione a favore del governo Tsipras. “10-15mila persone”, che a vedere le immagini sembrano anche pochine. (Tra l’altro, a differenza delle grandi folle di piazza Tahrir, della Libia e della Siria, di queste a sostegno del governo greco se ne parla molto poco e in termini riduttivi. Un caso?) E i toni dei servizi? Apocalittici. Tensione ovunque, default, mancanza di soldi, interviste a gente che chiede si resti nell’Euro (per cui, ne consegue logicamente, che tutti i greci o quasi vogliano stare nell’Euro).

Ma al sesto servizio, il fenomeno, il genio. Ormai sono passati 10 minuti abbondanti, l’apocalisse è imminente e moriremo tutti, peccatori e santi di ogni fede religiosa, atei e transgender, ma! un momento! Eccolo! Arriva l’esperto: Donato Masciandaro, direttore del dipartimento di economia della prestigiosissima Università Bocconi di Milano, il quale esordisce categorico:

C’è un rischio contagio in Europa? La Grecia è la nuova Lehman? La risposta è no.”

e prosegue confermando che non c’è il minimo pericolo per qualsivoglia Stato e istituzione in ogni parte del globo terracqueo.

Ora… sorgerebbe una considerazione sotto forma di domanda: scusate, ma se non c’è il minimo pericolo per nessuno… perchè cazzo si sta facendo tutto ‘sto casino? Per caso siamo tutti diventati così altruisti ed empatici da essere straordinariamente e sinceramente preoccupati per la sorte di alcuni nostri concittadini sud-europei? Perchè la posizione del dott. Masciandaro è sostanzialmente quella “ufficiale” delle varie autorità e luminari dell’economia e della finanza e, se si va a vedere il suo curriculum, si capisce perchè la pensi allo stesso modo: viene dai loro stessi ambienti.

“Laureato in Discipline economiche e sociali presso l'Università Bocconi. Visiting scholar presso la London School of Economics and Political Science, Londra, IMF Institute (Fondo Monetario Internazionale), la Nederlandsche Bank, Amsterdam. Economic Advisor presso le Nazioni Unite, l'Interamerican Development Bank, la World Bank.”

“Se la Grecia esce dall’Euro, no problem: la cosa non ci tocca. Saranno problemi, però, per i nostri amici greci e noi siamo preoccupati per loro, poveri. Siete voi a pensare male, che noi vogliamo la Grecia nell’Euro così possiamo mantenere inalterato il nostro controllo su di essa”. E infatti il Masciandaro conclude tirando un’accettata:

L’unica differenza in negativo [rispetto al caso americano della Lehman-Brothers, ndM] è che oggi abbiamo un piromane: il primo ministro greco. Una pessima strategia per il suo Paese. La Grecia avrebbe bisogno di diventare più moderna, più efficiente. Una pessima tattica […]”

Manca poco e Tsipras diventa pure lui di punto in bianco un “sanguinario dittatore”, come già “casualmente” accaduto a un paio di omologhi tra il nord Africa e il Medio Oriente negli ultimi anni. Ah, e naturalmente l’accordo tra Grecia e Russia sul gasdotto Turkish Stream non ha niente a che fare con la faccenda “Tsipras uomo cattivo peggio dell’ISIS”…

Giusto: l’ISIS. All’alba del decimo servizio, dopo oltre 16 minuti di concentrazione ellenica, si parla del macello in Tunisia. Vabbè, problemi minori, dai…

Chiudo con una considerazione su Tsipras e la decisione di affidare alla consultazione popolare l’ultimo verdetto sulla questione Europa. Lodevole, eh, niente da dire. Avendo però un paio di nozioni su come funziona l’opinione pubblica, il rischio è che in una settimana, da quando è stato annunciato all’effettivo voto il 5 luglio, i media riescano a convincere la maggioranza dei cittadini a barrare la casella dell’accettazione dell’ennesimo stupro a firma Troika. Non contando che potrebbero accadere “brutte cose” perchè, si sa, i figuri di un certo rango conoscono amici di amici tipicamente protagonisti di azioni poco raccomandabili.

Nessun commento: