04 novembre 2015

La legge non può (e forse non dovrebbe) essere uguale per tutti

la legge uguale per tutti

Prendetela come una riflessione dall’altra parte della barricata, ai limiti del ragionamento per assurdo che aiuta sempre a tirare fuori qualche nuova intuizione.

Prendiamo Valentino Rossi e il signor Mario Bianchi, entrambi condannati per evasione fiscale. La legge, seguendo l’ideale parità di trattamento e giudizio, li condanna entrambi a risarcire pienamente l’ammontare dovuto al Fisco (minchia come parlo apparecchiato… Dannati rimasugli dell’esame di diritto privato).

Ora pensiamo a John Lennon e Mr. Jack Smith e diciamo che entrambi vengono beccati con le mani nella marmellata in possesso di droga, dalla marijuana alla cocaina passando per i funghi allucinogeni. Entrambi vengono condannati con la medesima pena, dato che la quantità di droga in loro possesso era identica.

A voi sembra giusto? Perchè probabilmente non lo è. Valentino Rossi e John Lennon hanno degli innegabili meriti nei confronti del mondo che il Bianchi e the Smith, privati cittadini “normali”, non hanno. Il Bianchi non pennella le piste in moto come Valentino, non fa divertire la gente con delle sfide tiratissime a 250-300 all’ora, non eleva l’andare in moto e gareggiare a un livello, per il settore, artistico. Mr. Smith non incanta le folle con la meraviglia di “Imagine”, “Across The Universe” o “Lucy In The Sky With Diamonds”. Bianchi e Smith non hanno regalato delle forme d’arte al mondo. Saranno pure brave persone, per carità… ma non sono Rossi nè tantomeno Lennon.

Sarebbe giusto prendere Lennon e sbatterlo in galera allo stesso modo dell’anonimo Mr. Smith? Non è nemmeno questione di fama o di popolarità, ma proprio di bellezza regalata al mondo in qualche modo.

Jimi Hendrix ha truffato l’esercito degli Stati Uniti per sfangare la leva militare. Si è finto gay, è riuscito a convincere tutti e l’hanno congedato. Era il 1962. I suoi capolavori li avrebbe composti, scritti, suonati e cantati dal ‘67 al ‘70. Se avessero scoperto la fregatura, toh, nel ‘67, alla vigilia del secondo disco “Axis: Bold As Love”, e l’avessero condannato al carcere? Oggi non avremmo “Little Wing” e, privandoci anche dell’album “Electric Ladyland”, mancherebbero pure “Voodoo Chile” e “Voodoo Child (Slight Return). E dici cazzi.

E se la legge, così standardizzata e meccanica, contenesse proprio nella sua meccanicità e generalità il suo tallone d’Achille? Forse andrebbe bene così se avesse a che fare con dei robot, fissati a seguire inamovibili leggi matematiche. Ma l’uomo è duttile, variabile, fantasioso, creativo, individuale. Non è matematico, non è standardizzato. Il che, a pensarci, è un miracolo se si prendono in considerazione le migliaia di fronti dai quali provengono innumerevoli attacchi e tentativi costanti di omogeneizzazione.

Dire che “John Lennon è uguale a Jack Smith” è giusto? Perchè, se guardo alle storie personali dei due individui, vedo che uno ha scritto “Working Class Hero” e aperto le menti di milioni di esseri umani in tutto il mondo; l’altro è un impiegato frustrato in cerca di sballo facile. Ergo, forse, l’uguaglianza vera dovrebbe prevedere una disparità di giudizio basata sul background individuale.

Certo, sorgerebbe una domanda: come si fa a dire che un qualcosa è arte? Bisognerebbe trovare dei parametri oggettivi ma, allora, ricascheremmo nel problema della meccanicità e della fredda determinazione. Per cui ci sarebbe la concreta possibilità che quella di Justin Bieber o de Il Volo sia etichettata incontrovertibilmente come “arte”. Capite bene che, come eventualità, sarebbe catastrofica per il genere umano e la sanità mentale di ogni singolo individuo sul pianeta sarebbe definitivamente compromessa. Per non parlare della figura di merda che faremmo con una razza aliena venuta qui per valutare il nostro livello evolutivo.

Che poi, se ci pensate un attimo, la legge è già ora così. Solo che la discriminante non è l’arte ma il denaro: per cui un ricco viene trattato coi guanti bianchi (il nome “Silvio Berlusconi” vi dice niente?), mentre un poraccio viene buttato dietro le sbarre pe 20 anni non appena starnutisce sul vetro del bancone in salumeria. Ma è ovvio che sia così: l’uomo è variabile, ha una percezione del mondo, non è statico e non-cosciente. E’ per questo che la società attuale non funziona bene e mai potrà farlo: perchè crea, o vuole creare, un rigido determinismo in ogni ambito di vita in nome di un’idea arbitraria di uguaglianza.

Ovviamente la mia è una provocazione, ma penso ci siano dei punti utili per far mettere in moto quella poltiglietta rosa e rugosa racchiusa nel cranio chiamata “cervello”. Vi ricordate come si fa, vero?

;)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A mio modesto parere, rispondere al quesito che hai posto sarebbe come rispondere alla domanda: "Per cucinare l'aria fritta si deve usare l'olio di semi o d'oliva?" La legge deve essere uguale per tutti? Io invece chiederei: cosa è la legge? Credo che una risposta verosimile sia che la legge è uno degli strumenti creati e usati dall'1% per sottomettere e successivamente controllare il 99%. Ad esempio, per dirla in maniera un po' rudimentale ma non lontana dalla realtà, l'1% fa la guerra, il 99% commette il reato di omicidio (a seconda i casi tecnicamente detto femminicidio...); l'1% è colonizzatore, capitalista (o comunista che sono la stessa cosa), globalista, stipula il trattato TTIP ecc.., il 99% si macchia del reato di furto; l'1% fa le "marocchinate" (ma si sa, in guerra può succedere...), il 99% commette il reato di violenza sessuale... e l'elenco sarebbe ancora lungo. Personalmente, l'unica legge uguale per tutti è una sola, ed è composta da 7 articoli:http://www.visionealchemica.com/le-7-leggi-universali/
Saluti Carmine.

Ciccio ha detto...

SEcondo me le leggi potrebbero pure starci, così come sono, "uguali e per tutti", in una società più giusta (o meglio: in una società giusta). Nel senso che, come dici tu, le leggi vengono fatte per tenere a bada le greggi, sono sempre più formulate in maniera astrusa e assurda e sono applicate in modo da favorire le élites e purgare i poveri cittadini normali, per i quali è già un grosso problema il solo fatto di provare a raccapezzarsi nella selva legislativa. Per restare ai tuoi esempi, se le norme fossero chiare e giuste, se le tasse fossero eque, se lo fossero anche i processi, per me Valentino e Bianchi avrebbero dovuto rifondere lo Stato, pagare una sanzione ed eventualmente subire una certa restrizione alla libertà personale. Nessun problema, anzi sarebbe stato meglio se fosse capitato nell'anno in cui Vale ha fatto vincere il mondiale a Nicky Hayden. Se tutto andasse come dovrebbe l'evasore sarebbe davvero un pezzo di merda. Invece una volta un alto magistrato mi ha detto in confidenza che per lui l'evasione fiscale oggi è una forma di legittima difesa...
Se le droghe non fossero vietate tout court ma ne fosse consentito (e perchè no, incentivato) un uso consapevole e volto al miglioramento dell'individuo, non andrebbe in galera nè John Lennon nè quel pirla di Smith. Le élites non vogliono che sia consentito l'uso droghe (il vecchio Bill ci spiega bene alcuni perché) ma invece dobbiamo andare a comprare gli psicofarmaci, quelli sì che fanno bene... Poi, si vuole porre un limite per evitare una popolazione di fattoni? Ok, si può fare se si resta nel giusto. Jimi Hendrix abusa? Dispensa papale per alti meriti artistici. Al Bano abusa? Non può farlo. Vogliamo ad esempio proibire l'eroina perchè fa solo male, ma Jimi o Janis Joplin si fanno? Dispensa presidenziale o per petizione popolare: non li condanniamo ma al massimo li aiutiamo; non dimentico che sono morti a 27 anni, ma su questo si può aprire un capitolo a parte (se tutti i geni della musica fossero sopravvissuti il mondo non sarebbe andato esattamente così). Aiutiamo anche il povero Jack che non strabilia folle oceaniche ma si caga addosso e perde i denti.
Insomma, tutto si potrebbe fare, e bene, se alla base ci fosse una certa etica. Ma i miei discorsi sono utopie di un idealista a notte fonda. La verità è nelle parole di Bartali: "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!".